Il cinema è linguaggio
Il linguaggio del cinema è il cinema stesso, che dice tante cose con i dialoghi, le sequenze, la musica, gli effetti sonori. In particolare con le luci e le penombre di un film in bianco e nero che ti proietta nel 1946, quando le donne relegate nella sfera domestica e privata, fatta di privazioni, sofferenze, umiliazioni e violenze, acquisirono coscienza e consapevolezza che la lunga strada dell’emancipazione passava, per la prima volta, dall’esercizio dell’elettorato attivo e passivo.
Il titolo del film “C’è ancora domani” è tratto da una frase pronunciata da Delia, la protagonista interpretata magistralmente da Paola Cortellesi. Nonostante imprevisti e colpi di scena inattesi la via d’uscita da una situazione di grave costrizione non passava da una fuga sentimentale ma dalla consapevole volontà che attraverso il voto esercitato anche la mattina del lunedì tante donne potevano determinare un profondo cambiamento nella società.
Un film che ha fatto riflettere e reso orgogliose un nutrito gruppo di adolescenti, educatrici e volontarie di Arcoiris ODV.
Difendere il diritto di voto come precondizione per difendere tanti diritti violati.