Aperte le quote di riserva del decreto flussi al settore ristorazione. Il 18, 21 e 25 marzo al via il click day.
Il 18, 21 e 25 marzo al via il click day.
Questa decisione consentirà ai ristoratori, ai proprietari di bar e discoteche di assumere lavoratori extra europei, quali cuochi, camerieri e banconisti, durante i prossimi clic day del 18, 21 e 25 marzo.
La richiesta di aprire le quote di riserva al settore della ristorazione è stata promossa principalmente dalla Fipe Confcommercio, che rappresenta oltre 335mila imprese in Italia. Questo settore si trova da anni ad affrontare una carenza di manodopera, nonostante il 25% del personale sia di origine straniera. Il Decreto Flussi 2023-2025 aveva già aumentato le quote destinate alla ristorazione, passando dalle ottantamila del 2022 alle circa 140mila fino al 2025. Tuttavia, non è stato sufficiente. Durante un tavolo del turismo presso il ministero, quindi, le associazioni datoriali hanno richiesto di estendere ulteriormente il decreto aprendo anche alle quote di riserva.
Il ministero del Turismo, così, ha risposto positivamente, inviando una lettera alle associazioni di categoria con i nuovi codici Ateco della ristorazione che si aggiungeranno ai settori già ammessi. Gli imprenditori, quindi, potranno richiedere il visto per lavoratori di ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie, discoteche, catering, sale giochi e biliardi. Secondo la Fipe, tra febbraio e aprile, con l’arrivo della primavera e delle festività, le imprese della ristorazione prevedono un fabbisogno di 172.440 addetti, il 70% del totale previsto per l’intero settore del turismo. I camerieri sono le figure più ricercate, seguiti dai cuochi e dai baristi.
Nonostante questa nuova opportunità, circa il 49,2% delle aziende lamenta già difficoltà nel reperimento del personale, principalmente a causa del ridotto numero di candidati. L’ampliamento del decreto flussi perciò potrebbe rappresentare una soluzione parziale a questo problema, offrendo una possibilità di integrazione per lavoratori extra europei nel mercato del lavoro italiano