Cappuccetto Rap
Per molti di loro è stata la prima volta. Si sa. É raro incontrare tanti bambini immigrati nei teatri, nei musei, al cinema e via discorrendo. Li incontriamo nei banchi di scuola dove peraltro hanno difficoltà a raggiungere il successo scolastico dei coetanei italiani. Ma la formazione di un bambino non può essere delegata solo alla scuola. Si apprende molto nei contesti non formali e informali. Il problema è creare opportunità. Per tutti. A partire da contesti fragili e marginali dove povertà economica ed educativa sono strettamente legate.
Ha destato curiosità la presenza in teatro di 20 bambini che per la prima volta hanno assistito e sono stati coinvolti da spett-attori nell’ambiente magico teatrale. Cappuccetto Rap e la bravura degli attori, nell’immaginario scenico e nella realtà canora sono stati coinvolgenti. Grazie ad Arlen, Dorota, Ghidey e Lory, quattro nostre volontarie non a giorni alterni: una venezuelana, una polacca, una eritrea e una italiana, differenti per il luogo di nascita, ma animate da una comune passione per una società più inclusiva.