La fabbrica delle “e”
Una fabbrica dismessa, che negli anni settanta faceva parte dell’indotto FIAT di Torino, oggi è sede del gruppo Abele, dell’Università della strada, di vari Enti del terzo settore e realtà vicine al fondatore Don Ciotti. Si chiama ora la Fabbrica delle “e” per dimostrare l’importanza di congiungere mondi solo apparentemente lontani. Cultura e innovazione, ricerca e azione, socializzazione e formazione, editoria e libreria, spazi d’ascolto e strade da percorrere per rispondere ai bisogni, fragilità delle persone e forza delle idee, animazione sociale e centro commensale, comunità di accoglienza e la via libera. Tante e, che congiungono e uniscono empatia ed empowerment, emozioni ed entusiasmo, educativa di strada ed esperienze educative di prossimità. Lo abbiamo sperimentato in giornate di confronto tra i partner del progetto SPACE di sette territori marginali di sei regioni italiane, che pur con esperienze diverse hanno saputo intercettare nuovi bisogni con azioni generative di sostenibilità sociale e di economia solidale. Con un obiettivo condiviso: capitalizzare gli apprendimenti derivanti da esperienze di lavoro sociale con un approccio educante, che comunità di pratiche hanno saputo sviluppare nei territori dell’adolescenza.